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La moda è uno dei settori più inquinanti, a livello mondiale

Il settore della moda rappresenta fino al 10% delle emissioni globali di anidride carbonica, più di quanto generato dai voli internazionali e dal trasporto marittimo combinati, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente.

Inoltre, contribuisce ad 1/5 delle 300 milioni di tonnellate di plastica prodotta annualmente a livello globale. Il poliestere, una tipologia di plastica derivata dal petrolio, ha infatti superato il cotone come pilastro della produzione tessile.

Si stima che nel 2015 l'industria tessile e dell'abbigliamento abbia utilizzato 79 miliardi di metri cubi d'acqua a livello globale, mentre nel 2017 il fabbisogno dell'intera economia dell'Unione Europea ammontava a 266 miliardi di metri cubi.

Fonte dati: Euroleather 2020

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E’ di fondamentale importanza trovare soluzioni sostenibili e alternative

L'industria della pelle, unico materiale che utilizziamo, ha un grande impatto ambientale.

Infatti, i dati indicano che le concerie europee consumano in media 2,15 kg di prodotti chimici e l'equivalente energetico di 2,04 litri di petrolio per metro quadrato di pelle.

Vengono anche utilizzati 120 litri d'acqua per metro quadrato di pelle e 29,5 g di solventi.

L'idea di ridare vita a questo materiale attraverso un processo a bassissimo impatto ambientale è ciò che ci ha spinto a cercare una soluzione ed a dare vita a questo progetto.

Il nostro impatto ambientale

L'impatto della nostra supply chain, calcolato per prodotto, è da attribuire alla sola manifattura. Il trasporto degli articoli ai clienti è infatti interamente coperto del programma GoGreen Solutions di DHL, che permette di azzerare le emissioni di CO₂ tramite l'utilizzo di carburanti sostenibili.

Utilizzando pelle upcycled, infatti, non applichiamo nuovi trattamenti chimici che andrebbero a alimentare l'inquinamento di aria, acqua e suolo.

L'impatto ambientale che ne risulta è perciò minimo.